Le correnti del neopaganesimo celebrano otto festività comuni, le festività della Ruota dell’anno, esse sono chiamate in modo differente a seconda della corrente o della tradizione. Ogni corrente del neopaganesimo mette l’accento su aspetti diversi della celebrazione, e può avere anche altre festività che si aggiungono al calendario liturgico.
Festa dei Morti (Halloween, Samhain, Samonios) – attorno al I novembre: E’ conosciuto anche come capodanno celtico o capodanno magico, è un momento di confine, dedicato all’incontro con gli spiriti degli antenati. Sono spesso onorati gli dei sotterranei, ma anche le divinità che riaffermano la vita
Solstizio d’Inverno ( Yule, Alban Arthan, Natale): si festeggia la nascita o la rinascita della Luce, la notte più lunga dell’inverno, il momento della massima oscurità
Candelora (Imbolc) – attorno al I febbraio: è la festa della luce, di purificazione e di rigenerazione. Si onorano dee come Brigid, Belisama o di altri pantheon a seconda della corrente.
Equinozio di primavera (Ostara, Alban Eiler): celebra la fertilità, la sacralità di ogni vita, lo sbocciare della natura, ma anche l’equilibrio tra le forze della luce e del buio.
Calendimaggio (Beltane) – attorno al I maggio: è il momento delle Nozze Sacre, l’unione del principio maschile e femminile che sono rappresentati da diverse divinità, Dea e Dio, Belenos e Belisama, ecc.
Solstizio d’estate (Notte di San Giovanni, Litha, Alban Heruin, Festa di Mezzestate): è il momento di massima espressione dell’energia solare, il Sole diventa Re dell’estate, è il momento di svolta, l’assunzione delle responsabilità, l’accettazione della corona regale.
Festa del Raccolto (Lughnasad, Lammas) – attorno al I agosto: si celebra il sacrificio del Dio del raccolto, il grano, e il potere del Sole destinato a scemare. Ma anche la Dea delle messi che offre tutta la sua abbondanza.
Equinozio d’autunno (Mabon, Alban Elued): è il momento della discesa, perché da qui l’oscurità sarà prevalente sulle ore di lucei, nell’antica Grecia si celebravano i Misteri di Eleusi. E’ anche l’ultimo raccolto, la comunità ringrazia per l’abbondanza ricevuta.